Narrameli

Narra è un luogo.
È la città di un esotico Paese che si raggiunge con minimo diciannove ore di volo, uno di quei viaggi che chi te lo fa fare?, che forse è meglio rimanere a casa. Ma poi ti perderesti il sole, il mare, i quarantacinque gradi che con l'umidità diventano duecentoventi gradi modalità ventilata, e un'esperienza nuova, come quella di ritrovarsi ricoperti di gigantesche e pruriginose bolle rosse, perché all'estero tutto è diverso, persino le zanzare.

Narra è anche una pianta.
È un albero, di quelli non poi così alti con tante foglie sotto il quale è meglio ripararsi, perché all'estero anche il sole è diverso, brucia di più! Allora meglio prendere un libro e sedersi all'ombra di questo albero a cui, se non ti avessero detto che si tratta dell'albero nazionale, non avresti mai prestato attenzione. Una di quelle conoscenze da aggiungere alla lista di lo sai che da elencare una volta tornati a casa.

Narra è il mio posto, dove scrivo senza alcuna pretesa di essere letta.
Scrivo di libri, racconto esperimenti, cerco di trovare un modo per ricordare meglio. Narro di quanto mi piacciono le parole, nero su bianco, come le fotografie.

Narra, Melì.
Narra, Meli.
Narrameli.